Febbraio 2021

La dermatologia

La dermatologia

La dermatologia è quella branca della medicina che si occupa di tutte le manifestazioni che interessano la cute, le mucose, e i suoi annessi (peli,capelli, unghie, ghiandole sudoripare). La pelle rappresenta l’organo più grande del corpo umano e svolge diverse e variegate funzioni: funge da barriera contro agenti esterni e germi patogeni, è implicata nella termoregolazione e nella sintesi di ormoni come la vitamina D.

Le sue caratteristiche mutano nel corso della vita, in risposta a stimoli ormonali e ambientali. Le lesioni che possono manifestarsi sulla cute spaziano da patologie infiammatorie a infettive, da autoimmuni a neoplastiche. La pelle, infatti, può essere l’organo spia per la manifestazione di patologie internistiche, incluse malattie reumatologiche, gastroenterologiche e infettive.Prendersi cura della propria pelle implica conoscerne le caratteristiche, fotoproteggerla ed effettuare uno screening dermatologico.

Durante la visita dermatologica, l’esame dell’intera superficie cutanea consente di valutarne tutti gli aspetti al fine di identificare eventuali problematiche; rappresenta inoltre un passaggio fondamentale per escludere, diagnosticare o monitorare un disturbo di carattere dermatologico. Strettamente connessa alla dermatologia è la venereologia, ovvero lo studio e la diagnosi delle malattie veneree ovvero a trasmissione sessuale (es. sifilide, HPV, herpes genitale), che possono interessare cute, mucose e annessi.

Nei e Melanoma: l’importanza della prevenzione

Uno degli aspetti più rilevanti della visita dermatologica riguarda il controllo dei nevi (mappa dei nei) che attraverso l’ausilio del dermatoscopio consente la diagnosi precoce dei tumori cutanei (epitelioma, cheratosi attinica) e del più temibile melanoma.

Tutti noi abbiamo sul corpo un numero variabile di lesioni pigmentate. Se si escludono le soggettive motivazioni estetiche, l’interesse per queste lesioni è legato alla possibilità che alcune di esse possano nascondere delle caratteristiche di malignità, difficilmente individuabili da un occhio non esperto. Ma cosa sono davvero i “nei”? Da un punto di vista istologico, per nevo o neo si intende una displasia (iperplasia o ipoplasia) circoscritta della cute ad insorgenza precoce (congenita) o tardiva (infanzia, età adulta) Esistono vari tipi di nevi: melanocitari, epidermici, vascolari.

I nevi melanocitari originano da alcune cellule residenti nella cute, i melanociti, responsabili della produzione di melanina e del colore della nostra pelle. Possono essere piani o rilevati, più o meno pigmentati e di dimensioni variabili. Si possono osservare in qualsiasi distretto corporeo, incluse mucose e congiuntiva. I nevi melanocitari sono quelli più frequentemente posti sotto l’occhio del riflettore per il rischio di trasformazione in melanoma. Il melanoma può insorgere infatti su un nevo pre-esistente o comparire “de novo” su cute integra.

La prevenzione è l\’arma più efficace: si attua tramite l’impiego di misure precauzionali, come l’applicazione di adeguata protezione durante l’esposizione solare, evitando l’esposizione al sole nelle ore più calde della giornata e l’utilizzo di lampade solari, ma anche effettuando un auto-controllo seguendo le regole dell’ABCDE e sottoponendosi a visite dermatologiche specialistiche. Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensioni ed Evoluzione sono le caratteristiche da osservare quando ci soffermiamo su una lesione pigmentata. Molta importanza va inoltre data alle lesioni che compaiono all’improvviso o si accrescono velocemente. Un neo che non convince perché insorto da poco, o che si è modificato di recente, oppure sembra completamente diverso da gli altri nei presenti sulla superficie corporea (segno del brutto anatroccolo) o ancora un unico neo in assenza di altre lesioni pigmentate (segno del moscone su un lenzuolo bianco) merita attenzione. La visita dallo specialista dermatologo permette di identificare il fototipo cutaneo, individuare altri fattori predisponenti, quali familiarità e terapie immunosoppressive, e quindi determinare la classe di rischio per ciascun paziente. Il controllo dei nevi prevede un esame clinico e l’osservazione mediante epiluminescenza delle lesioni pigmentate. L’esame in epiluminescenza si attua mediante una metodica non invasiva che prevede l’impiego di uno strumento chiamato dermatoscopio. È formato da una lente sferica acromatica abbinata ad una sorgente luminosa che permette la visualizzazione delle strutture pigmentate in tutti gli strati dell’epidermide fino al derma papillare, ponendosi come link tra la clinica e l’istologia. L’analisi dei nevi in epiluminescenza permette infatti il riconoscimento di pattern generali e specifici che indirizzano lo specialista nella diagnosi, consentendo così di identificare precocemente le lesioni a rischio di trasformazione per le quali sarà necessario un follow-up a breve termine o la rimozione chirurgica con esame istologico.

Se non diagnosticato precocemente, il melanoma ha un comportamento estremamente aggressivo. I progressi della ricerca in campo medico hanno permesso l’individuazione di target specifici per combattere questo tumore anche nelle fasi avanzate. Inibitori di crescita tumorale (anti-BRAF e MEK-inhibitors) e immunoterapia (anti-CTLA4 e anti-PDL1) consentono di colpire specifiche molecole bloccando la crescita del tumore da un lato e incrementando la risposta immunitaria dell’individuo contro i cloni neoplastici dall’altro, con ottimi risultati e prolungamento della sopravvivenza. L’importanza della prevenzione e dello screening annuale per il controllo dei nevi sta nel fatto che il melanoma è assolutamente curabile quando diagnosticato e rimosso nelle primissime fasi di sviluppo.

La dermatologia Leggi tutto »

L’importanza di un test rapido dell’antigene COVID-19

L’importanza di un test rapido dell’antigene COVID-19

L’aumento improvviso di casi di Covid-19 nella seconda fase della pandemia ha rivelato quanto sia importante tracciare rapidamente i casi. Effettuare test rapidi di screening da Covid-19 è di fondamentale importanza per prevenire e controllare i contagi, per ogni attività.

COVID-19: Che cos’è il tampone rinofaringeo e a che cosa serve

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, il tampone rinofaringeo è un test che permette di rilevare la presenza di Coronavirus all’interno del nostro corpo. Il tampone rino-faringeo è un test molto rapido, della durata di alcuni secondi, che consiste nell’infilare un bastoncino molto fine, morbido e flessibile nella parte superiore della faringe, posta in profondità dietro al naso. Il bastoncino passerà quindi per il naso, per arrivare alla faringe in meno di 10 secondi. Le modalità di raccolta del campione sono del tutto analoghe a quelle dei test molecolari, cioè viene effettuato un tampone naso-faringeo. I tempi di risposta però sono molto brevi (circa 15 minuti) e non viene più cercato l’RNA del virus bensì si ricerca la presenza degli antigeni, le proteine che sono riconosciute come estranee dal sistema immunitario, cioè di fatto quelle sostanze estranee che provocano una reazione.

Come effettuare il test

Il test viene eseguito presso il nostro centro, è possibile prenotare telefonando a numero 📲 3713064811.

Il test sarà eseguito previa sottoscrizione di un consenso informato, vi invitiamo a scaricare il MODULO e leggerlo attentamente.

L’importanza di un test rapido dell’antigene COVID-19 Leggi tutto »

Torna in alto