Pierluigi Venneri

Protesi al ginocchio

Protesi al ginocchio

Il ginocchio è una parte anatomica molto delicato e complesso, ricopre un ruolo fondamentale nella stabilità del nostro corpo e nell’atto del camminare. Per diminuire l’attrito tra le diverse estremità entrano in gioco la Cartilagine (riveste i capi articolari facendo da “ammortizzatore”) e il Liquido Sinoviale che mantiene lubrificato l’articolazione.

Quando i trattamenti conservativi e fisioterapia non portano ad un effettivo beneficio in termini di dolore o miglioramento nei movimenti per il paziente, è plausibile proporre un intervento chirurgico.

Molte volte non dipende tanto dall’età del paziente, ma dalle sue condizioni per effettuare l’impianto della protesi al ginocchio (dolore insopportabile, non riesce più a camminare, patologia è invalidante). Se si tratta di persone giovani, la protesi potrebbe essere l’unica soluzione per riprendere tutte le attività della vita quotidiana.

Quando è necessario intervenire?

Quando ci si rende conto che il ginocchio è stato danneggiato a causa di malattie degenerative (es. artrosi), è necessario ricorrere all’intervento per inserire la protesi, per garantire la diminuzione del dolore articolare e risolvere problematiche di movimento. I sintomi più comuni sono: dolore, gonfiore e scarsa mobilità articolare.

  • Entità LIEVI. I sintomi sono modesti e con le opportune contromisure di tipo conservativo, come la fisioterapia o l’uso di antinfiammatori, si possono ottenere ottimi risultati.
  • Entità GRAVI. Quando i danni sono gravi da rendere impossibile qualsiasi attività quotidiana, la chirurgia, offre diverse possibilità come la protesi al ginocchio.

Le cause più frequenti

Le cause più comuni, che richiedono l’intervento di protesi, sono:

  • Osteoartrosi. Quella più comuni, caratterizzate dal consumo per sfregamento continuo della cartilagine, detta anche \”artrosi da usura\”.
  • Artrite reumatoide. Si tratta di una malattia autoimmune.
  • Osteoartrosi. Artrite reumatoide ed emofilia che determinano un danno articolare nel tempo.

Infine, è importante sapere che le protesi non durano in eterno e che ci sono alcuni fattori possono incidere sulla loro effettiva durata. Nei prossimi articoli vedremo quanto può durare la protesi.

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Piede diabetico: sintomi e prevenzione

Piede diabetico: sintomi e prevenzione

Il piede diabetico è una delle complicanze cronica del DIABETE, però può essere connessa a un insieme di altre patologie, non legate al diabete, che necessitano a loro volta di essere curate contemporaneamente. Tra le principali conseguenze della patologia troviamo:

  • Neuropatia diabetica, si presenta con formicolii, crampi e cattiva sensibilità sugli arti inferiori (incapacità di percepire il dolore, il caldo, il freddo);
  • Arteriopatia diabetica, patologia attribuita a disordini nella circolazione (una cattiva circolazione sanguigna);

Non si manifesta in tutti i pazienti diabetici, ma solo in quei pazienti che hanno una complicanza cronica come la neuropatia e/o vasculopatia periferica. Viene sempre preceduta da un lungo periodo di malattia mal curato o trascurato, in altri casi può manifestarsi su persone che non sapevano di essere diabetici.

Sintomi del piede diabetico

I sintomi del piede diabetico possono essere riassunti in:

  • Crampi al polpaccio o al piede;
  • Piede freddo;
  • Pelle del piede pallida, lucida, sottile e secca;
  • Formicolio;
  • Sensibilità cutanea;
  • Gonfiore di piedi e caviglie;
  • Deformazione della struttura fisiologica del piede,
  • presenza di ulcere.

Prevenzione del piede diabetico

Per la malattia diabetica è importante seguire uno stile di vita idoneo, come mangiare cibi sani, praticare sport regolare e sottoporsi periodicamente ai controlli indicati dal medico. Secondo le linee guida dell’Associazione dei Medici Diabetologi indicano che le persone con diabete devono:

  • Una volta all’anno eseguire esame completo del piede, nelle persone ad elevato rischio ad esempio per l’età e/o la presenza di altre malattie deve essere effettuata con frequenza maggiore.
  • Eseguire un programma educativo sul piede diabetico.
  • Se necessario prescrizione di plantari su misura e calzature adatte, che sono predisposte a proteggere il piede e a ridurre i picchi di pressione a livello della pianta. In questo modo si attua, oltre alla prevenzione, una prima fase terapeutica, per cui si parla di “terapia ortesica”, che rappresenta il primo passo efficace nelle persone in cui si evidenzia il rischio di ulcere.

La scelta delle scarpe dipende molto dallo stato del piede, se presenta ulcerazioni o meno. Per valutare che tipologia di scarpa e plantare scegliere bisogna essere seguiti da Specialisti del settore con controlli periodici, la cui frequenza dipende dallo stadio della malattia.

Il ruolo del PODOLOGO nel piede diabetico

La cura del piede è molto importante per prevenire le complicanze del piede diabetico, una figura centrale è il podologo sia nella prevenzione ma anche nella cura del piede. In molti casi il podologo è il primo specialista che può diagnosticare il diabete in un paziente.

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Una corretta postura cambia la respirazione

Una corretta postura cambia la respirazione

La respirazione e le abitudini posturali hanno un grande impatto sulla salute dell’apparato muscolo scheletrico di ognuno di noi. La conseguenza di una postura sbagliata possono manifestarsi a vario livello e molte volte può sfociare in rigidità muscolare e mal di testa. Una scorretta posizione può comprimere addome e intestino, con la strada a problemi digestivi come stitichezza e reflusso, ma può anche compromettere la respirazione. Quando siamo seduti con la colonna incurvata il torace viene compresso, riducendo la possibilità dei polmoni di espandersi nella loro piena capacità.

Cambiamento delle abitudini e correzione posturale

Quando si inizia un percorso per correggere la propria postura fisica e fondamentale allungare i tessuti contratti e limitati facendo esercizi di flessibilità. La terapia manuale del tessuto molle aiuterà a rimuovere i punti di innesco e alleviare le aree localizzate del dolore. Il sistema che determina la postura è complesso e viene influenzato da diversi fattori, nello specifico:
Componenti strutturali: Fanno parte tutti i gesti e le attività quotidiane con cui il corpo reagisce a stimoli esterni (es. stare seduti, camminare);
Componenti biochimiche: Quando il corpo reagisce a livello metabolico, indotte dall’ambiente (es. mangiare, respirare);
Componenti psicologiche: Si tratta di reazioni emotive che ognuno ha dell’ambiente circostante (es. necessità, bisogni, sensazioni).

Tutti i fattori elencati creano delle reazioni tra di loro che influenzano l’intero sistema corporeo e cosi anche la Postura.

Come una corretta postura ci migliora la vita?

Dobbiamo prestare attenzione e migliorare la postura, e questo possiamo farlo introducento piccole correzioni durante le nostre giornate come sedersi correttamente, stare in piedi, chinarsi, camminare comporta enormi benefici alla salute, soprattutto con l’andare avanti degli anni. La sedentarietà può causare nel tempo diversi problemi all’organismo perchè la mancanza di movimento porta i muscoli a ridursi e indebolirsi.

Si deve cambiare stile di vita, introducento alcune semplici abitudini quotidiane, come esempio: fare le scale piuttosto che prendere l’ascensore, spostarsi in bicicletta o camminare a piedi invece di prendere auto o mezzi di trasporto, durante il lavoro fare qualche esercizio alla scrivania, oppure coltivare un hobby o praticare sport.

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L’acqua per il benessere del corpo

L’acqua per il benessere del corpo

L’aquamassage è un sistema che utilizza l’energia dell’acqua per usi curativi, consente di effettuare massaggi rilassanti, tonificanti e terapeutici.
Il rivestimento impermeabile del lettino permette di essere massaggiati con l’acqua rimanendo completamente vestiti e quindi senza in alcun modo bagnarsi. Gli effetti del massaggio possono avere un impatto notevole sul nostro corpo:

  • Rilascio della tensione muscolare
  • Dolorosità ridotta
  • Sonno Migliorato
  • Circolazione aumentata
  • Riduzione del dolore
  • Spasmi muscolari ridotti
  • Intervallo di movimento e flessibilità aumentati

Il sistema utilizza un controllo automatico che permette all’operatore di selezionare facilmente il programma corretto per ogni paziente, con i 36 getti d’acqua pulsanti garantiscono diversi massaggio in base alle proprie esigenze: il getto dolce permette di effettuare un massaggio superficiale e rilassante, il getto energico fa godere di un massaggio tonificante profondo.

VANTAGGI

  • Effettuare un massaggio completo ed inimitabile. Il cliente avrà la sensazione che delle dita stiano massaggiando tre lati del corpo.
  • Effettuare un massaggio con l’acqua rimanendo completamente asciutti.
  • Decidere se effettuare un massaggio completo o localizzato.
  • Effettuare un massaggio in piena privacy ed al caldo.
  • Autoregolare l’intensità ed il tipo di massaggio.

PROFILI

  • Terapeutico Supino Donna
  • Terapeutico Supino Uomo
  • Anticellulite
  • Frontale Drenante
  • Pressoterapia
  • Vascolare Gambe
  • Antalgico Schiena
  • Estetico
  • Farfalla Uomo

RIDUZIONE DEL DOLORE

  • Massima riduzione del Dolore
  • Media riduzione del Dolore
  • Moderata riduzione del Dolore

MASSAGGI RILASSANTI

  • Rilassamento Massimo
  • Massaggio Calmante
  • Rilassamento Moderato

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Otite: cause, sintomi e rimedi

Otite: cause, sintomi e rimedi

L’orecchio, organo che risiede a livello della testa, comprende porzioni di natura cartilaginea, ossa, nervi, muscoli, vasi venosi, ghiandole sebacee e ghiandole ceruminose. Un’infiammazione dell’orecchio comunemente causata da un’infezione batterica e non solo è l’otite, secondo la parte dell’organo interessata si può avere:

Otite Esterna

Viene interessato il condotto uditivo esterno, il canale di comunicazione del padiglione auricolare con il timpano, molte volte viene provocata dal contatto con acque (esempio: nuotanto) inquinate da batteri o causata da piccole ferite sulla parete del canale uditivo.

Otite Media

Infezione alla cavità posta all’interno del timpano, nella quale si può accumulare del liquido provocata da virus o batteri, questo accade perché l’orecchio medio e il rinofaringe sono collegate da un canale detto Tuba di Eustachio, che ha la funzione di equilibrare la pressione dell’aria presente all’interno dell’orecchio con quella esterna e facilità il drenaggio del muco dall’orecchio medio. (Malattia tipica dell’infanzia, particolarmente frequente tra i 6 e i 15 mesi di età).

Rimedi in presenza di Otite

  • Un buon rimedio sull’orecchio colpito da otite sono impacchi caldi per alleviare temporaneamente il dolore;
  • Se si nuota, si consiglia di utilizzare tappi in lattice da proteggere le orecchie dall’acqua. (consiglio è particolarmente utile per la prevenzione dall\’otite esterna);
  • Asciugare accuratamente il canale dopo il bagno caldo o nuotata;
  • Durante la notte dormire con la testiera lievemente sollevata, così facendo, si favorisce lo svuotamento delle tube di Eustachio;
  • Durante la giornata bere molti liquidi e cercare di deglutire spesso, cosi da stimolare lo svuotamento delle tube di Eustachio, accelerando i tempi di guarigione;

Questo articolo è solo a livello informativo, quindi consigliamo una visita otorinolaringoiatrica il cui obiettivo è quello di diagnosticare o monitorare la presenza di patologie che interessano l’orecchie, naso e gola.

Prenota la tua Visita Otorinolaringoiatrica con il nostro specialista Dott. Marco Ciriolo.

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Ritorno alla corsa dopo infortunio

Ritorno alla corsa dopo infortunio

Nelle patologie muscoloscheletriche è stato dimostrato dalla letteratura scientifica come il riposo è sconsigliato, l’obiettivo dovrebbe essere quello di modificare l’attività sportiva piuttosto che sospenderla. Infortuni più comuni nella corsa:

  • Piccole fratture ossa dei piedi e tallone;
  • Irrigidiemento del tendine d’Achille che provoca irritazione;
  • Dolore e indolenzimento intorno alla rotula;
  • Dolore al tallone provocato dal danneggiamento dei muscoli del piede;
  • Dolore durante la corsa, derivante da un sovrautilizzo.

Gli atleti soprattutto amatoriale molte volte tendono a fermarsi dopo un infortunio, influenzati dal dolore e dalle false credenze che lo portano a pensare che sia la scelta giusta. Dopo un miglioramento del dolore e funzionalità atletica può ritornare a correre. A livello amatoriale bisogna gestire il carico degli allenamenti in maniera adeguata perchè non si ha a disposizione di uno staff dedicato.

Come iniziare una progressione del carico di allenamento

  • Effettuare al mattino delle sedute di flessibilità e mobilità articolare, se non ci sono controindiacazioni durate l’infortunio procedere con esercizi addominali.
  • Per le prime 3 settimane alternare sedute passo veloce e cammino.
  • Dalla 4 settimana se non si avverte dolore iniziate le sedute di corsa, scegliendo un terreno morbido (Prato), evitando salite e discese.
  • Gli obiettivi devono essere i tempi per ogni uscita e no i KM, incrementate di 10 minuti per ogni uscita e dopo la 6 settimana potete forza un pò di più.
  • Il giorno successivo alla corsa bisogna fare sempre scarico, esempio: yoga e piscina.

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Tenere sotto controllo la salute della pelle

Tenere sotto controllo la salute della pelle

Molte volte la salute della pelle è influenzata da una serie di fattori come sole, ambiente, stress, abitudini alimentari, tutto ciò determinano l’aspetto e il benessere dello stesso.

Chi deve prestare maggiore attenzione

Le persone che si sono esposte per molti anni e a lungo al sole, molte volte per ragioni professionali, esempio contadini, pescatori o maestri di sci, sono i soggetti più a rischio di sviluppare carcinomi della pelle, ma la malattia si può sviluppare anche in sedi normalmente poco esposte al sole, come la pianta del piede o tra le pieghe delle dita. La superficie del corpo deve esssere esaminata periodicamente e prestare anche attenzione alla comparsa di nuove macchie o lesioni oppure ad alterazioni di nei esistenti;

Ecco alcuni consigli da seguire per avere una pelle in salute:

  • Proteggere la pelle dal sole
  • Dormire bene
  • Bere acqua
  • Non fumare
  • Idratare la pelle
  • Utilizzare antiossidanti
  • Scegliere bene i cosmetici

Come riconoscere i segnali

Bisogna controllare periodicamente, in un locale ben illuminato, da soli o con l’aiuto si un specchio per esaminare anche le parti non visive. Occorre segnare la medico la comparsa di ogni muova lesione della pelle, perchè si potrebbe trattare si carcinomi cutanei, alcune caratteristiche che rendono sospetto un neo:

  • Bordo irregolare;
  • Asimmetria;
  • Colore molto scuro;
  • Diametro maggiore di 6 mm;

Quando si trova in presenza di questi segnali rivolgersi a un medico specialista.

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Le fratture da stress

Le fratture da stress

Le fratture da stress sono tutte quelle piccole fratture incomplete delle ossa dovute a sollecitazioni ripetute più che a un vero e proprio trauma. Si manifesta il dolore quando si esercita un carico e peggiora gradualmente.

Il problema si presenta nelle persone che compiono un gesto ripetitivo sempre più frequentemente, ad esempio, nei runners che corrono quotidianamente chilometri e chilometri, l’impiegato che decide di fare una corsa dopo mesi di inattività, la signora che soffre di osteoporosi che si iscrive in palestra.

Prevenzione delle fratture da stress

Durante la pratica sportiva la prevenzione consiste nel sospendere quando si avverte dolore e se persiste rivolgersi al medico. L’intensità e la durata delle attività sportive devono essere progressive, quindi fare un riscaldamento adeguato, per attivare i muscoli e da raffreddamento cioè la riduzione graduale dell’esercizio. Seguire una dieta ricca di alimenti a base di calcio e vitamina D per mantenere forti le ossa. Per ogni sport utilizzare attrezzature e scarpe adeguate. Di seguito alcune regole:

Aumentare i chilometri gradualmente – Bisogna prevenire gli infortuni aumentando gradualmente il numero dei chilometri durante le corse lunghe. Si raccomanda si aumentare i chilometri il 10% per ogni settimana.
Mangiare calcio – Nell’alimentazione di tutti i giorni introdurre calcio per prevenire l’osteopenia (riduzione della massa ossea) o l’osteoporosi (malattia sistemica dell’apparato scheletrico).

Come si cura?

Cosa fondamentale il riposo e si prevedono mediamente da 4 a 6 settimane per il pieno recupero.

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Distorsione alla caviglia: che cosa fare e come curarla

Distorsione alla caviglia: che cosa fare e come curarla

La distorsione della caviglia è un trauma/lesione che interessa la zona tra gamba e il piede. Di solito, si verifica quando si cammina o si corre su una superficie irregolare e il piede ruota verso l’interno, provocando uno stiramento dei legamenti della caviglia. Quando il piede ruota, si possono verificare diversi traumi:

Frattura da avulsione: Collega la tibia e l’osso del piede della parte interna della caviglia che può causare il distacco di un frammento dell’osso della tibia. Il legamento è robusto ma la rotazione del piedi verso l’estero provoca una frattura da avulsione.
Distorsione alta della caviglia: Una distorsione alla caviglia alta è una lesione che coinvolge una serie diversa di legamenti rispetto alla distorsione alla caviglia comune. I legamenti si trovano sopra l’articolazione della caviglia e tra la tibia e il perone. Quando corri, e si cambia rapidamente direzione, questi legamenti subiscono forze molto elevate.
Frattura del perone: La frattura avviene in corrispondenza della caviglia o vicino al ginocchio.

Questo infortunio è frequente nello sport (pallavolo, basket, calcio, rugby, atletica ecc.), ma anche nella vita di tutti i giorni. È una lesione che interessa in particolare legamenti, muscoli e tendini e comporta la perdita momentanea e incompleta dei rapporti articolari tra l’estremità dell’osso.

Prevenire una distorsione di caviglia

Si può prevenire la distorsioni della caviglia indossando scarpe idonee alle varie superfici. Altre indicazioni per prevenire una distorsione di caviglia è mantenere una buona forza muscolare, un buon equilibrio e flessibilità articolare. Le seguenti precauzioni possono essere d’aiuto nella prevenzione:

  • Riscaldarsi adeguatamente prima di un’attività sportiva
  • Prestare attenzione quando di cammina o si corre su terreni irregolari
  • Indossare calzature adeguate per l’attività praticata
  • Rallentare il ritmo o cessare l’attività quando si percepisce dolore o affaticamento

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Tampone rapido: tracciare rapidamente i casi

Tampone rapido: tracciare rapidamente i casi

L’aumento improvviso di casi per Covid-19 (variante omicron) ha rivelato quanto sia importante tracciare rapidamente i casi. Effettuare test rapidi di screening da Covid-19 è di fondamentale importanza per prevenire e controllare i contagi, per ogni attività.

COVID-19: Che cos’è il tampone rapido e a che cosa serve

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, il tampone rinofaringeo è un test che permette di rilevare la presenza di Coronavirus all’interno del nostro corpo. Il tampone rino-faringeo è un test molto rapido, della durata di alcuni secondi, che consiste nell’infilare un bastoncino molto fine, morbido e flessibile nella parte superiore della faringe, posta in profondità dietro al naso. Il bastoncino passerà quindi per il naso, per arrivare alla faringe in meno di 10 secondi. Le modalità di raccolta del campione sono del tutto analoghe a quelle dei test molecolari, cioè viene effettuato un tampone naso-faringeo. I tempi di risposta però sono molto brevi (circa 15 minuti) e non viene più cercato l’RNA del virus bensì si ricerca la presenza degli antigeni, le proteine che sono riconosciute come estranee dal sistema immunitario, cioè di fatto quelle sostanze estranee che provocano una reazione.

Cosa sapere su quarantena, isolamento, tracciamento

Puoi effettuare il tampone rapido presso il nostro centro, prenotando telefonicamente al seguente numero: 3713064811

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